Commentario abbreviato:Giovanni 12:2927 Versetti 27-33 Il peccato delle nostre anime è stato il problema dell'anima di Cristo, quando si è impegnato a redimerci e a salvarci e a fare della sua anima un'offerta per il nostro peccato. Cristo era disposto a soffrire, eppure pregava di essere salvato dalla sofferenza. La preghiera contro i problemi può andare d'accordo con la pazienza nel subirli e la sottomissione alla volontà di Dio in essi. Nostro Signore Gesù si è impegnato a soddisfare l'onore di Dio, e lo ha fatto umiliandosi. La voce del Padre dal cielo, che lo aveva dichiarato suo Figlio prediletto al battesimo e quando fu trasfigurato, fu udita proclamare che Egli aveva glorificato il suo nome e lo avrebbe glorificato. Cristo, riconciliando il mondo a Dio per il merito della sua morte, ha spezzato il potere della morte e ha scacciato Satana come distruttore. Cristo, portando il mondo a Dio per mezzo della dottrina della sua croce, ha spezzato il potere del peccato e ha scacciato Satana come ingannatore. L'anima che era lontana da Cristo è stata portata ad amarlo e a fidarsi di lui. Gesù stava andando in cielo e avrebbe attirato a sé i cuori degli uomini. La morte di Cristo ha il potere di attirare le anime a lui. Abbiamo ascoltato dal Vangelo ciò che esalta la grazia gratuita, e abbiamo ascoltato anche ciò che impone il dovere; dobbiamo abbracciare di cuore entrambe le cose, e non separarle. Riferimenti incrociati:Giovanni 12:29Eso 19:16; 20:18; Giob 37:2-5; 40:9; Ez 10:5; Ap 6:1; 8:5; 11:19; 14:2 Dimensione testo: |